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Con la circolare 51961 del Ministero della Salute del 31 dicembre 2022 è stata aggiornata la modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi affetti dal virus COVID-19.
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L’autosorveglianza è l’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute e comporta l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al SARS-CoV2.
L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane, al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.
La sorveglianza attiva è una misura durante la quale l'operatore di sanità pubblica contatta quotidianamente un paziente per avere notizie sulle sue condizioni di salute.
Inoltre, l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per SARS-CoV-2 è raccomandata per chi, durante il periodo di autosorveglianza, manifesti sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2. Se il risultato del tampone è negativo, va ripetuto, se ancora sono presenti sintomi.
Non è più obbligatorio il tampone di guarigione per dichiarare la fine dell’isolamento (vedi domanda 8).
Per le procedure da eseguirsi presso ASL5:
Per le procedure da eseguirsi in altra sede ospedaliera rivolgersi alla Struttura interessata.
No, presso ASL5 l’accesso a queste prestazioni non è subordinato all’esecuzione del tampone. Si ricorda, tuttavia, la proroga dell’obbligo di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Monitoraggi periodici mediante tampone vengono eseguiti direttamente dai reparti eroganti in caso di terapie ad accessi multipli (es. emodialisi, trattamenti antineoplastici).
Il paziente viene sottoposto a test antigenico rapido e a conferma mediante tampone molecolare all’arrivo in reparto.
Con la circolare del Ministero della Salute del 30 marzo 2022 è stata abolita la misura della quarantena che si attua nei confronti di una persona sana quando è stata esposta ad un caso Covid-19, con l’obiettivo di monitorarne i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi. A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute e nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto, secondo le ultime disposizioni.
Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare. In caso di risultato negativo il test va ripetuto, se i sintomi sono ancora presenti.
Secondo le ultime disposizioni, le persone risultate positive ad un test diagnostico, molecolare o antigenico, per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, con le modalità di seguito riportate:
Gli operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 devono seguire il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute e nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Inoltre, devono sottoporsi quotidianamente a un test antigenico o molecolare fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso.
No, il tampone cosiddetto “auto-somministrato” non ha validità ai fini della diagnosi di malattia Covid-19, né per dichiarare la fine dell’isolamento, ove richiesto. Tale test, per i limiti di sensibilità e di specificità, ha esclusivamente valore personale. Si raccomanda l’immediato ricorso al test antigenico o molecolare presso struttura sanitaria/farmacia e non “fai da te” per chiunque risulti positivo a un tampone auto-somministrato.
No, si distinguono test antigenici di prima, seconda e terza generazione. I test antigenici di prima generazione sono quelli a lettura diretta, come un test di gravidanza. I test antigenici di seconda e terza generazione necessitano per la lettura di apposita apparecchiatura. I test di terza generazione sono considerati sovrapponibili ai test molecolari.
No, solo quelli riconosciuti dalla Unione Europea (https://covid-19-diagnostics.jrc.ec.europa.eu/devices?manufacturer=&text_name=&marking=&rapid_diag=&format=&target_type=&field-1=HSC+common+list+(RAT)&value-1=1&search_method=AND#form_content) ed eseguiti presso gli erogatori autorizzati (Struttura sanitaria/farmacia).
Presso le sedi ASL è necessaria la segnalazione del medico di medicina generale/pediatra di libera scelta.
Sì, la farmacia è tra gli erogatori autorizzati.
No, i tamponi sono gratuiti solo se eseguiti presso le sedi ASL, previa segnalazione del Medico di medicina generale/pediatra di libera scelta.
Non occorre il digiuno, ma è prudente, proprio perché il prelievo avviene in gola, presentarsi dopo una colazione o un pasto leggero (per evitare eventuali rigurgiti). È importante anche lavarsi i denti prima del tampone per evitare interferenze tra cibi/bevande e test.
Le modalità di accesso (con prenotazione o senza) sono stabilite dai singoli erogatori.
Per quanto riguarda gli erogatori ASL, l’accesso non è libero. L’utente, segnalato dal medico di medicina generale/pediatra di libera scelta riceverà l’appuntamento dall’ASL secondo priorità stabilite.
È consentito uscire esclusivamente per recarsi ad effettuare il test, osservando rigorosamente le misure di prevenzione del contagio (mascherina FFP2, distanziamento sociale, igiene delle mani, utilizzo mezzo proprio).
Le modalità di comunicazione del test sono stabilite dai singoli erogatori.
Per quanto riguarda gli erogatori ASL, l’esito è consultabile sul portale (https://refertionline.regione.liguria.it/galileo/public/menu.faces), utilizzando i codici forniti al momento dell’esecuzione del tampone.
Se il secondo test è un test molecolare, entro un intervallo di tempo breve, il risultato del test molecolare prevale sul risultato del test antigenico. Se il secondo è un test antigenico ed è stato eseguito dopo brevissimo intervallo, il risultato del primo test potrebbe essere un falso positivo. La presenza o meno di sintomi o di contatti stretti può essere utile a chiarire se si tratta di un falso positivo o se è necessario ripetere il test. Parlane con il tuo medico curante, sarà lui a valutare cosa fare.
Per gli operatori sanitari di ASL5 il primo riferimento per l’esecuzione del test è il Servizio di Medicina Preventiva Aziendale. Gli operatori sanitari non in servizio presso ASL5 possono far riferimento al medico competente dell’azienda di appartenenza o seguire il percorso ordinario riservato ai non sanitari.
In presenza di sintomi e comunque in caso di forte sospetto (es. contatto stretto con caso confermato), si raccomanda di parlarne col proprio medico curante per stabilire se ripetere il test e quale tipo.
Si, con le dovute cautele, se la prestazione non è differibile.
Se invece, la prestazione è differibile, il Servizio viene sospeso e riprende al termine del periodo di isolamento, senza necessità di esecuzione del tampone, eccetto i casi previsti dalle disposizioni vigenti.
È possibile vaccinarsi tutti i lunedì presso l’Hub di Sarzana oppure, il terzo venerdì del mese a Ceparana o il primo mercoledì del mese a Levanto, previa prenotazione attraverso uno dei quattro canali disponibili (CUP, Farmacie, N° Verde, www.prenotovaccino.regione.liguria.it) e presso le farmacie aderenti alla campagna vaccinale). Per i soggetti con storia di shock anafilattico (grandi allergici) e per altre esigenze particolari fare riferimento alle domande n. 37-38-39.
No, se in assenza di sintomi o contatti stretti recenti con casi Covid-19 confermati. Tuttavia, l’eventuale vaccinazione in corso di positività non comporta particolari rischi e non interferisce con l’effetto del vaccino.
No, i soggetti positivi non possono lasciare il proprio domicilio fino al termine del periodo di isolamento (vedi domanda 8), se non per eseguire il test. Inoltre, in base alle disposizioni attuali, non possono sottoporsi alla dose booster prima di 120 giorni dalla data del tampone positivo e al ciclo primario prima di 3 mesi. Si raccomanda di disdire l’eventuale prenotazione.
No, bisogna attendere la fine del periodo di autosorveglianza (5 giorni dall’ultimo contatto stretto con un positivo). Si raccomanda, nel caso, di disdire la seduta vaccinale già prenotata e di riprogrammarla al termine del periodo di autosorveglianza.
I soggetti provenienti da un paese straniero possono accedere alle sedi vaccinali, solo dopo aver ottemperato alle restrizioni (quarantena, tampone) previste per il paese di provenienza.
No, sulla base delle attuali disposizioni del Ministero della Salute, è necessario che trascorrano 90 giorni dalla data del tampone positivo. Si raccomanda di disdire la prenotazione.
No, sulla base delle attuali disposizioni del Ministero della Salute, è necessario che trascorrano 120 giorni dalla data del tampone positivo. Si raccomanda di disdire la prenotazione.
Per tutti i vaccini anti-SARS-CoV-2 autorizzati in Italia, è possibile la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo) con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull’impiego di patogeni vivi attenuati.
Solo per il vaccino contro il vaiolo delle scimmie, attendere almeno 28 giorni.
Sulla base delle attuali disposizioni del Ministero della Salute, chi ha contratto il Covid-19 meno di 14 giorni dopo la prima dose, può completare il ciclo vaccinale con una seconda dose da effettuare entro sei mesi (180 giorni) dalla documentata infezione (data del primo test molecolare positivo). Parlane con il tuo medico per identificare il momento più opportuno. Per chi ha contratto il COVID-19 oltre 14 giorni dopo la prima dose, il ciclo vaccinale è da intendersi completato in quanto l’infezione stessa si considera equivalente alla somministrazione della seconda dose. L’eventuale somministrazione di una seconda dose non è comunque controindicata.
Come riportato dalle Circolari Ministeriali n. 0041416 del 14/09/2021, n. 45886 del 8/10/2021, n. 0051396 del 11/11/2021 e n. 0053312 del 22/11/2021 le dosi addizionali (per soggetti con immunodepressione di grado moderato o grave) e le dosi di richiamo o “booster” della vaccinazione anti-Covid19 possono essere effettuate con un vaccino a mRNA (Comirnaty di Pfizer-Biontech o Spikevax di Moderna), indipendentemente da quello precedentemente utilizzato.
I due vaccini sono considerati interscambiabili, in quanto presentano caratteristiche equivalenti:
Moderna, in particolare, contiene una concentrazione di molecole di mRNA per ml lievemente superiore, caratteristica che, insieme all’intervallo di somministrazione di 28 giorni anziché 21 giorni per il ciclo primario, ne determina l’efficacia lievemente maggiore e l’utilizzo di metà dose per il richiamo o “booster”. Le dosi addizionali, invece, mantengono inalterata la dose di vaccino Moderna in ragione della immunodepressione dei soggetti interessati.
EMA e ECDC hanno dichiarato che è possibile utilizzare la vaccinazione eterologa, alternando vaccini mRNA a vaccini a vettore virale (es. Astrazeneca o Janssen) o anche due vaccini mRNA diversi (es. Pfizer e Moderna), sulla base di studi che evidenziano come la combinazione di vaccini a vettore virale e vaccini a mRNA produca buoni livelli di anticorpi contro il virus SARS-CoV-2 e una risposta delle cellule T più elevata rispetto all’utilizzo dello stesso vaccino (vaccinazione omologa), sia in regime primario che di richiamo, con una tolleranza generalmente buona.
In caso di ricovero ospedaliero e di dimissione successiva a guarigione (clinica e virologica), il certificato di guarigione viene emesso dall’ospedale. Nel caso di ricovero presso il Presidio Ospedaliero ASL5 è possibile richiederlo al momento della dimissione o anche successivamente, inviando una mail a direzione.medica@asl5.liguria.it
Si consiglia di rivolgersi all’ospedale di ricovero per informazioni in merito alla procedura da seguire.
I cosiddetti grandi allergici vengono vaccinati in ambiente ospedaliero presso l’Hub di Sarzana.
La condizione di grande allergico deve essere verificata dal medico di medicina generale che segnala il caso all’Hub su apposita piattaforma, alla prima somministrazione. Per i casi già segnalati è possibile prendere appuntamento per le dosi di richiamo scrivendo all’indirizzo: vaccinicovid.allergici@asl5.liguria.it.
Le sedute vaccinali con vaccini proteici vengono attivate con un numero sufficiente di richieste per evitare spreco di vaccino.
È necessario scrivere un’email all’indirizzo vaccinicovid.allergici@asl5.liguria.it e verrà comunicata la data dell’appuntamento.
Si, recentemente il vaccino Pfizer è stato autorizzato anche in questa fascia di età. Tali sedute vaccinali vengono attivate con un numero sufficiente di richieste per evitare spreco di vaccino.
È necessario scrivere un’email all’indirizzo vaccinicovid.allergici@asl5.liguria.it e verrà comunicata data dell’appuntamento.
Si, recentemente il vaccino Pfizer è stato autorizzato per la dose di richiamo (booster) anche in questa fascia di età. Tali sedute vaccinali vengono attivate con un numero sufficiente di richieste per evitare spreco di vaccino.
È un vaccino costituito per metà da quello originario e per l’altra metà da uno nuovo adattato alle varianti Omicron. Viene attualmente utilizzato per i richiami (booster).
Secondo il parere della CTS, al momento non ci sono elementi per preferire uno dei vaccini bivalenti disponibili (ceppo originario/BA.1 e BA.4-5): tutti aumentano la protezione e aiutano a mantenerla ottimale contro il COVID-19. Anche il vaccino bivalente BA.1, infatti, si è mostrato in grado di indurre, nei confronti della variante BA.5, una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino originario.
La somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster) o quarta dose è raccomandata per le seguenti categorie, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo):
Tenuto conto dell’indicazione di utilizzo autorizzata da EMA e AIFA, i vaccini bivalenti possono, comunque, essere resi disponibili su richiesta dell’interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.
Per le dosi di richiamo è raccomandato l'uso di vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente.
Un’ulteriore dose di richiamo con vaccino a m-RNA nella formulazione bivalente è raccomandata alle seguenti categorie di persone, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima infezione da SARS-CoV-2 (data del test diagnostico positivo):
Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni, che hanno già ricevuto un secondo richiamo, potranno, comunque, vaccinarsi con una ulteriore dose di vaccino.
Per le dosi di richiamo è raccomandato l’uso di vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente.
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Vaccinazioni anti COVID-19: informazioni importanti
Vaccinazioni anti COVID-19 nella fascia di età 12/17 anni
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